Le Aspettative Sono Una Gabbia
- Psicoterapeute Milano
- 4 giorni fa
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Ti sei mai sentito schiacciato non tanto dalle aspettative degli altri, ma da quelle che tu stesso hai su di te? Ti è mai capitato di non sentirti mai soddisfatto, anche quando hai raggiunto un obiettivo che desideravi? A volte, il giudice più severo che affrontiamo non è fuori di noi, ma dentro di noi.
Le aspettative che costruiamo su noi stessi
Molto spesso, la pressione più grande non arriva dagli altri, ma da ciò che noi crediamo di dover essere. Cresciamo con l’idea di dover raggiungere determinati risultati per sentirci validi: il successo nel lavoro, relazioni perfette, una vita sempre all’altezza delle nostre stesse aspettative. Ma cosa succede quando non riusciamo a soddisfarle?
Quando falliamo in qualcosa, quando non siamo come vorremmo essere, quando sentiamo che potremmo fare di più, scatta un senso di colpa profondo. Non ci sentiamo mai abbastanza, ci critichiamo, ci diciamo che avremmo dovuto impegnarci di più, che avremmo potuto fare meglio. E alla fine, invece di riconoscere ciò che abbiamo fatto, ci concentriamo su ciò che manca.
Il bisogno di essere sempre all’altezza
Il problema è che questo meccanismo ci porta a vivere in una costante insoddisfazione. Anche quando raggiungiamo qualcosa di importante, dura poco, perché nella nostra mente c’è già un nuovo traguardo da conquistare, un nuovo standard da soddisfare. Il riposo diventa impossibile, la felicità sempre rimandata, la serenità un obiettivo che sembra sfuggire continuamente.
Ci convinciamo che, per essere davvero soddisfatti di noi stessi, dobbiamo raggiungere il prossimo livello, superare un altro ostacolo, migliorare ancora. Ma questa corsa non ha mai fine. E più cerchiamo di sentirci all’altezza, più sembra che ci manchi sempre qualcosa.
Quando la paura di fallire blocca la vita
Questa dinamica ci porta spesso a un altro problema: la paura del fallimento. Se ci imponiamo standard troppo alti, se crediamo di dover essere sempre all’altezza delle nostre aspettative, allora ogni errore diventa inaccettabile. Ogni insuccesso viene vissuto come una sconfitta personale, un segnale che non siamo abbastanza bravi, abbastanza capaci, abbastanza validi.
E così iniziamo a temere le scelte, a rimandare, a evitare di metterci in gioco per paura di non riuscire. Meglio non provarci, piuttosto che affrontare la possibilità di deludere noi stessi. Ma vivere così significa rinunciare a tante opportunità, a tanti momenti di crescita, a tante esperienze che potrebbero sorprenderci.
Imparare a essere più gentili con se stessi
La verità è che non dobbiamo sempre essere perfetti per essere degni di stima. Non dobbiamo sempre superare ogni sfida, né essere migliori in tutto. A volte, va bene anche solo essere. Accettare che possiamo sbagliare, che possiamo rallentare, che possiamo concederci il lusso di non essere sempre al massimo.
Questo non significa non avere ambizioni o smettere di migliorarsi. Significa solo smettere di far dipendere la nostra autostima esclusivamente dai risultati che otteniamo. Significa riconoscere il valore di ciò che siamo, non solo di ciò che facciamo.
La psicoterapia come spazio per ridimensionare le aspettative
Se senti che il peso delle tue stesse aspettative ti sta soffocando, la psicoterapia può offrirti uno spazio per comprendere da dove nasce questa pressione e come imparare a gestirla in modo più sano. Può aiutarti a lavorare sulla paura del fallimento, sull’ansia da prestazione, sulla tendenza a mettere sempre nuovi obiettivi davanti a te senza mai sentirti soddisfatto.
Forse oggi puoi iniziare con un piccolo passo: fermarti un attimo, riconoscere ciò che hai già fatto, concederti un momento per apprezzare i tuoi sforzi senza pensare subito a cosa devi fare dopo. Perché non devi dimostrare sempre qualcosa per valere. Sei già abbastanza, esattamente così come sei.
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